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Cuvèe D'amour e Cuvèe Grand Tour

Le nuove collezioni di Lebole Gioielli

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Donne D’Arte. Madre e figlia unite dalla stessa passione per l’antiquariato , legate in una inscindibile simbiosi di lavoro e creatività. Nicoletta Lebole e la figlia Barbara sono un team che poggia le basi sulla lunga e prestigiosa storia di famiglia, capostipite Mario Lebole, padre di Nicoletta e nonno di Barbara, uomo illuminato, che negli anni ’60 creò un azienda di confezioni famosa in tutto il mondo, sede Arezzo. Un’industria all’avanguardia con i tempi, per concezioni e spazi.
L’originaria struttura adesso è stata recuperata da Nicoletta, nel rispetto dell‘intrinseca natura, ma adeguata ad un concetto contemporaneo. Nello spazio Lebole convivono infatti i “classici” pezzi di antiquariato , ma anche arredi di Design Contemporaneo Europeo, mobili e complementi d’arredo significativi per materiali, forme, decori, con particolare rilievo per la “tavola “che Nicoletta interpreta in maniera personalissima , partendo da spunti inusuali . Spesso materiali di recupero , come ferro, legno, che rievocano le sue origini di “ragazza di campagna”. Prova ne sia la serra/giardino dove inediti fiori di fantasia rispecchiano il suo amore per la natura, sublimato nel giardino della “Villa dei limoni” dimora campestre che rispecchia il carattere solare e intraprendente della padrona di casa.
“Ho uno strettissimo rapporto con il mio territorio. Sono legata ai luoghi, alle tradizioni, all’artigianato della mia terra. E qui sono tornata per portare la mia esperienza e fonderla con le mie radici”. Nicoletta Lebole è anche Presidente della Fiera Antiquaria di Arezzo, che si tiene in città la prima domenica di ogni mese.
Cresciuta nel bello e a contatto con l’arte ( Mario Lebole era un grande collezionista) Nicoletta ha aperto la sua prima Galleria ad Arezzo, nel 1974 e, dopo dieci anni, nel 1984 un negozio in via del Babuino a Roma. Ha trasmesso la sua passione alla figlia Barbara e la loro “intesa” le ha poi portate in giro per il mondo, perennemente in viaggio alla ricerca di stimoli, spunti, che hanno arricchito il loro bagaglio culturale e professionale.
L’evoluzione di questo percorso sono creazioni uniche e personalissime. Dopo quelle per la tavola e piccoli mobili , nel 2010 arriva  la prima linea di fashion bijoux realizzati con pezzi di legno, simboli di giada, osso inciso, appartenenti a varie culture orientali ed europee. Ogni pezzo unico e irripetibile, montato su ottone dorato per collane, orecchini, bracciali di grande impatto visivo. La collezione inevitabilmente si chiama “ Solo Io” a sottolineare e puntualizzare la singolare  interpretazione della designer.
Ma non basta. Il gioco è appassionante e Nicoletta e Barbara creano il marchio Lebole Gioielli, per diversificare e ampliare la scelta e l’offerta. Lo spumeggiante carattere delle due donne trova riscontro nella linea “Vendenge”  ( vendemmia in francese ), realizzata con capsule di champagne, da collezione, in edizione limitata. Ma si sa lo champagne “non basta mai” e perché limitarsi ad un solo soggetto? La fantasia “esplode” allora in altre due collezioni “Cuvèe d’Amour” e “Cuvèe Grand Tour” dove il termine, ancora enologico, stavolta non indica una miscela di vini, ma  soggetti e disegni che caratterizzano le creazioni. La prima legata fortemente ad un carattere romantico, l’altra più prettamente artistica . Grand Tour trae  infatti ispirazione dal  lungo viaggio che, nel settecento,  i giovani dell’aristocrazia europea, artisti e intellettuali d’avanguardia, intraprendevano per scopi culturali. Roma è il baricentro di questo Tour, ma tutta l’Italia, dalla Liguria alla Sicilia, è meta d’elezione, per le sue bellezze naturali ed artistiche. Le preferite di Nicoletta e Barbara  sono riportate sulle capsule per bijoux affascinanti e  in un certo senso “patriottici” .
“ Guardo ogni oggetto e ritrovo la mia storia, rivivo il mio passato – dice Barbara-  ogni creazione riporta qualcosa di quello che in me si è stratificato in anni di lavoro, studio. Sempre in sintonia con la mamma”

Storia di donne. Dove complicità , passione  e amore per l’arte hanno dato buoni frutti. Così come  un vigneto, curato ad hoc, nel rispetto della sua origine autoctona, ma con costanti nuovi innesti, riserva  risultati straordinari.

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